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In uno stadio mai banale per i colori bianconeri, Leonardo Spinazzola e Mattia Caldara hanno dimostrato di essere pronti al grande salto. A Dortmund, dove la Juventus ha scritto belle pagine della sua storia e nel 2015 ha riacquisito consapevolezza di essere tornata tra le grandi d'Europa, l'esterno umbro se l'è giocata senza difettare in personalità. Nonostante il ko dell'Atalanta (ma il 3-2 resta la miglior sconfitta possibile), il padrone della fascia sinistra di Gasperini è stato protagonista di una partita di grande sostanza nelle due fasi. Vincitore per larghi tratti del duello col temutissimo Pulisic, ha saputo anche proporsi in avanti servendo l'assist del primo gol di Ilicic con un illuminante taglio da sinistra a destra. A volte ha dato la sensazione di non aver spinto fino in fondo, di poter essere ancor più incisivo nel cercare la zona cross, ma la priorità della serata era non perdere mai le misure.

Buoni segnali anche per il nuovo corso azzurro, gli stessi che ha fornito Mattia Caldara fino a quando non è stato costretto a uscire dal campo col volto insanguinato. Prima di essere messo ko da un maldestro tentativo di rovesciata di Batshuayi, il centrale bergamasco è riuscito a limitare i danni  - nelle zone di sua competenza - nel duello con lo scatenato belga che invece  altri suoi compagni hanno perso di vista. Senza colpe specifiche sui gol subiti, gli resta però il rammarico di aver fallito di testa una grande occasione da gol. In ogni caso un buon rientro, considerando che i recenti guai alla schiena l'avevano tenuto fuori dai giochi dallo scorso 21 gennaio quando era sceso in campo da titolare contro il Napoli