LA STRATEGIA – Il grande merito di Caldara è stato quello di andare ben oltre l'exploit della parte iniziale della scorsa stagione, esaltato anche dai tanti gol segnati che lo hanno lanciato subito alla ribalta dopo due anni di B. Anzi, giornata dopo giornata le sue prestazioni sono andate in crescendo ed anche in questa stagione ha saputo aspettare il momento giusto per ritrovare il proprio posto al centro della difesa atalantina dopo aver ritrovato la giusta condizione, rilanciando da subito le proprie quotazioni: nel caso in cui qualcuno avesse ancora qualche dubbio, Caldara lo ha spazzato via con un impatto europeo devastante, senza andare troppo in là con la memoria ecco che la prova di Lione lo ha visto letteralmente giganteggiare. E il grande merito della Juve è stato quello di giocare d'anticipo senza fretta né alcun dubbio, affondando il colpo con un'offerta importante, che solo per giocatori veri e potenziali titolari viene riservata dalle parti di Marotta e Paratici: con quel bonus del prestito biennale che ha saputo fare la differenza e che di fatto non è mai stato rimesso in discussione per una situazione che nulla ha avuto a che fare ad esempio con il caso Spinazzola. Bergamo rimane la piazza giusta per permettere a Caldara di completare il proprio percorso di crescita, la Juve non lo perde d'occhio un solo istante e aspetta il momento per dargli le chiavi della difesa: a lui un'eredità pesante, non quella di Bonucci ma di Barzagli almeno badando al ruolo in rosa. Eredità di giocatore vero per un giocatore vero, che sta dimostrando di avere un pizzico di ogni parte della BBC nel proprio repertorio. Che sta dimostrando, insomma, di essere da Juve.
@NicolaBalice