BIANCONERI INTERNAZIONALI - La Juve da qualche anno a questa parte è diventata più poliglotta che mai. In avanti i Matri, Quagliarella e Giovinco hanno lasciato spazio ai Llorente, Tevez, Dybala, per citarne alcuni. A centrocampo Marchisio è ai margini, per scelta o per forza, e a oggi le prime scelte parlano bosniaco, tedesco, francese e uruguaiano. In difesa si respira ancora un'aria italiana, ma il vero incedibile è un brasiliano. Anche tra i pali, poi, l'eredità di Buffon sarà raccolta da un polacco la prossima stagione. Giusto o sbagliato, questo è un dato di fatto.
L'ITALIA CHIAMA - Alla Nazionale l'ItalJuve serve. Storicamente nelle cavalcate più belle degli azzurri c'era tanto, tantissimo di bianconero. Merito di un gruppo che si conosceva già e che in Nazionale cambiava maglia, ma vedeva gli stessi volti e incontrava gli stessi sguardi. Questa Italia è rappresentata da tanti club, ma il risultato non è lo stesso. E anche chi non ama la Juve non sembra felice di questa scelta.
RITORNO AL PASSATO - Un'inversione di tendenza in casa bianconera, però, si sta iniziando a vedere. Dei centrocampsiti di troppo a essere rimasto è l'italiano Sturaro, in difesa è arrivato De Sciglio e al posto di Asamoah si voleva Spinazzola. È in arrivo Caldara ed è arrivato anche Bernardeschi, talento più puro tra i giovani in fase di crescita. Senza dimenticare i tantissimi giocatori presenti nelle Nazionali giovanili. Una nuova ItalJuve all'orizzonte?