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Trentanove anni, 23 trofei vinti, 697 partite giocate di cui 565 vinte e 433 gare senza subire gol. Non sono numeri da uomo ma da supereroe quelli di Gigi Buffon che questa sera a Londra ha ritirato il premio come miglior portiere dell'anno. Un riconoscimento non scontato perché arrivato a 39 anni, dopo una finale di Champions League persa e due avversari, Neuer e Keilor Navas (che la Champions l'ha vinta...), non di tutto rispetto, di più. Certo, quando parliamo di Gigi parliamo del miglior portiere nella storia della Juve e dell'era moderna, probabilmente il miglior portiere mai esistito nella storia del calcio. Gigi lo sa ma non si accontenta, è questo il suo segreto. Mai dare le cose per scontato, mai pensare che sia fatta, sudare e lavorare duro per cercare sempre la vittoria. Di pancia piena nemmeno l'ombra. Solo così, a 39 anni, si può ancora essere il miglior portiere dell'anno.

CRITICHE - Eppure c'è chi Buffon l'ha criticato, pure aspramente, per qualche errore commesso qua e là prima con la maglia della Juve e poi con quella della nazionale. I gufi da divano stanno li seduti ad aspettare il primo errore di Buffon per scrivere su Facebook, Twitter o qualsiasi altro social media gli passi sotto mano che il numero uno bianconero è finito, che dovrebbe farsi da parte, che dovrebbe lasciare spazio ai giovani. La risposta di Buffon alle critiche non è arrivata questa sera perché sebbene i premi siano importanti quello che davvero conta è vincere i trofei di squadra o, almeno, fare tutto per alzare al cielo più coppe e campionati possibili.

RISPOSTE - La risposta di Buffon, quella vera, quella importante, non è arrivata oggi da Londra ma ieri alla Dacia Arena. Il portiere bianconero, infatti, ha neutralizzato due conclusioni dei friulani a fine primo tempo, due interventi non normali, due interventi che hanno permesso alla Juve di andare al riposo in vantaggio di una rete. Tutti hanno messo l'accento (giustamente) sulla tripletta di Khedira ma anche ieri, quasi da dietro le quinte, Buffon ha mostrato perché, a 39 anni, il suo viale del tramonto è ancora lontano. Oggi è arrivata la giusta ricompensa per l'ennesima straordinaria annata ma i veri capolavori di Gigi non sono quelli di fronte al pubblico in una notte di gala bensì quelli sul rettangolo verde che permettono alla Juve di vincere partite e trofei da ormai 16 anni. Grazie di tutto, Gigi. Le critiche sai già come gestirle: non ti curar di loro, ma guarda e passa.