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The Best, il migliore, ancora una volta. A 39 anni e 9 mesi di età, Gigi Buffon si porta a casa il premio Fifa come miglior portiere della scorsa stagione. L’ennesimo riconoscimento in carriera, bagnato dalle lacrime commosse di un campione straordinario, non cancella tuttavia una necessità mai così impellente in casa Juventus. Già, come si sostituisce il migliore?

FIDUCIA SZCZESNY - L’urgenza di trovare un numero uno, dopo i 17 anni del Buffon bianconero, rappresenta un’assoluta novità per il club campione d’Italia. Rassicurato dalla presenza talvolta salvifica del proprio estremo difensore - passato attraverso cadute e continue rinascite, la Serie B e le finali di Champions League, i settimi posti e i sei scudetti consecutivi - la Juve non si era mai posta il problema di trovarne l’erede o il sostituto (com’erano stati in tempi diversi Abbiati e Storari, ma sempre in via temporanea). 633 presenze più tardi, il viaggio del Superman juventino è giunto al termine, con una voragine immensa da colmare. La scelta è ricaduta su Wojciech Szczęsny, portiere sempre giovane ma con sufficiente esperienza internazionale - 38 presenze in Champions League, 31 con la propria Nazionale - per guidare il reparto arretrato di una squadra al top. Sull’acquisto del polacco è arrivata peraltro l’approvazione dello stesso Buffon, che prima ancora dell’arrivo di Szczęsny a Torino aveva definito il classe ’90 “la scelta migliore”. Ancora questo aggettivo, che con tutta probabilità non calza a meraviglia sull’ex Roma come sul “numero uno dei numeri uno”. Lo score di Wojciech è fermo a due partite in campionato - contro Chievo e Fiorentina - senza alcun gol subito: segnali importanti, che però non bastano ancora a valutarne il peso specifico in vista del futuro.

DA OBLAK A DONNARUMMA - Per questo motivo, nonostante la Juve creda fermamente nell’investimento compiuto per portare Szczęsny in bianconero, gli occhi sono sempre puntati sui top del ruolo. Il primo nome è quello di Jan Oblak dell’Atletico Madrid, già inserito dalla Uefa per due stagioni consecutive nella squadra ideale della Champions League e miglior portiere della Liga nell’annata 2015-16, la stessa che l’ha visto protagonista fino alla finale di Milano contro i rivali del Real. Il problema riguarda sempre la valutazione, ferma alla clausola rescissoria presente sul contratto firmato con i colchoneros: 100 milioni di euro. Il doppio di quanto richiesto dal PSG per cedere il coetaneo Alphonse Areola, che nonostante la crescita in Ligue 1 non è tuttavia considerato tra le opzioni di lusso. In questo circolo ristretto è sempre presente invece Gianluigi Donnarumma, vecchio pallino della dirigenza bianconera. “Abbiamo il dovere di provarci”, confessava Beppe Marotta quando il rinnovo del portiere classe ’99 con il Milan era tutt’altro che certo. La firma è arrivata, ma la clausola rescissoria da 70 milioni di euro mantiene aperto uno spiraglio che possa bypassare ogni eventuale trattativa con il club rossonero. Il quale, se la squadra di Montella dovesse fallire l’accesso alla Champions League, potrebbe fare i conti con un rinnovato timore sull’asse Raiola-Donnarumma. La Juve è sempre alla finestra, consapevole che per sostituire Buffon servirà semplicemente il migliore. The Best.