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Ad accompagnare Max Allegri nella conferenza stampa della vigilia di Juventus-Real Madrid ci sono anche Gigi Buffon e Dani Alves. Questi i principali temi messi in luce dal numero 1 bianconero, arrivato alla terza finale di Champions League in carriera, evidenziati per voi da ilBiancoNero.com. 

SPINTA - "Sì, sentiamo la spinta da parte della gente, l'entusiasmo dei tifosi che vogliono la Coppa. Deve essere un ingrediente per far sì, nei momenti di sofferenza che magari ci saranno, di trovare energie sconosciute per resistere alla foga del Real Madrid". 

VETERANO - "Vincere la Coppa da giocatore più anziano mi provocherebbe soltanto gioia, immensa gioia. Non c'è cosa migliore nella vita di conquistare un premio dopo averlo sudato, e di condividerlo con un gruppo di lavoro che ha fatto sì che la squadra arrivasse a questo punto". 

RONALDO - "E' un modello sportivo, da prendere come esempio per tutti, grandi e piccoli. Però dico anche che a 39 anni pensavo di non aver niente da imparare sotto l'aspetto emozionale: devo essere sincero, quest'anno invece parlando con Dani ho imparato un sacco. Mi ha fatto piacere e mi ha motivato il perché giocatori come Dani e come Ronaldo riescono a vincere spesso senza essere mai sazi. Ci vuole però anche l'umiltà di metterti in discussione". 

DA BERLINO A CARDIFF - "Le vigilie di queste gare sono tutte uguali, ti provocano gli stessi sentimenti, di grande concentrazione e di una giusta e moderata paura. Ma anche una grande consapevolezza di ciò che siamo noi, l'arma che ci deve far affrontare la gara nel modo migliore". 

LA LEZIONE DI DANI - "Dani Alves, essendo un ragazzo estremamente ottimista, quando arrivò alla Juve mi disse che mi avrebbe fatto vedere come vincere la Champions. E' stata una rivelazione per me". 

SFIDA CON CR7 - "Confronto con Ronaldo? Sono paragoni che stimolano la fantasia di tutti, ma per quanto mi riguarda non penso a un simile confronto. Abbiamo ruoli diversi, io devo pensare esclusivamente a difendermi e lui può pensare soltanto ad attaccare. Cristiano può determinare molto più di me, che devo soltanto evitare di prendere gol. Pallone D'Oro? Sarebbe gratificante, ma è una cosa secondaria. Sfida con Keylor Navas? Questo è un paragone più congruo: lui ha vinto più Champions di me e dal Mondiale 2014 sta facendo cose eccezionali, confermandosi al Real Madrid". 

INSONNIA - "Non avrò problemi a dormire stanotte, ma il pomeriggio pre-gara mi provoca sempre qualche pensiero, come per tutte le vigilie". 

STADIO - "C'è un tetto, è stato fatto anche per farlo chiudere, penso sia piuttosto normale. Non si sa bene la motivazione, ma ho già giocato altre volte con la copertura, anche ad Amsterdam: se questo serve a preservare il terreno di gioco e lo spettacolo, va bene così". 

ULTIMA VOLTA - "Ultima chance per me? Probabilmente le emozioni che proverò saranno diverse rispetto a quelle dei giocatori più giovani. Sarà una partita molto più speciale per me e intendo affrontarla senza avere nessun tipo di rimpianto. Spero di poterci riuscire, perché siamo una squadra compatta e fondata sull'altruismo". 

EQUILIBRIO - "Nel momento in cui vedi che prende il sopravvento l'ansia, per cercare di riequilibrare le emozioni sul piatto devi iniziare a mettere ciò che sei e ciò che sai fare. Questo è il mio modo per poter affrontare queste gare. Ronaldo e Benzema ancora non li ho sognati, anche perché dovrei sognarne tanti del Real Madrid, una notte non basterebbe". 

ZIDANE - "Affrontare di nuovo Zidane? Sono esperienze che ti capita di fare, quando hai avuto la fortuna di giocare con e contro grandi campioni. La fase finale della vita di un uomo che ha giocato ad alti livelli può vederlo anche in panchina. Zidane ha mantenuto il suo pedigree, quello del vincente, anche come tecnico. Poi la vita è fatta anche di sconfitte e spero che questo gli capiti domani, perché non gli rovinerebbe certo la carriera". 

FAVOLA - "Il calcio è davvero una metafora della vita, non c'è niente di più mortificante della noia, nell'uno e nell'altra. Chiunque ha fatto sport conosce benissimo le emozioni di un giocatore che sa di non avere altre opportunità. Molti si immedesimano nella mia storia, da questo scaturisce il supporto che ricevo dalle persone. Vincere la Coppa sarebbe un finale perfetto e alla gente piacciono le favole". 

Il portiere bianconero ha poi aggiunto a Premium Sport: “Le sensazioni a un giorno dalla finale? Sono le solite che precedono un match così importante. Abbiamo la giusta tensione e c’è il desiderio ardente di fare qualcosa di storico. Penso che sia meglio considerare la gara per quello che è, cioè un impegno gravoso e importante nel quale ognuno deve cercare di mettere sul campo quello che ha e poi il risultato sarà una diretta conseguenza di questo. Il Real ha vinto tutte le ultime cinque finali che ha disputato? Non scopriamo adesso cos’è il Real Madrid e qual è la sua storia che è piena di successi. Ha questa attitudine e questa confidenza con le finali e di conseguenza avranno un grado di sicurezza enorme che potrebbe agevolarli ma questo non sposterà di molto gli equilibri e le percentuali di vittoria. Ma al di là del fatto che sia una finale la cosa difficile per noi è battere il Real Madrid e lo sarebbe stato anche se fosse stata una semifinale. Abbiamo però la possibilità di scrivere una pagina di storia importante, battendo una squadra forte come il Real Madrid”.