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Spero di fare nel Milan ciò che Pirlo ha fatto alla Juve”. Parole e musica di Leonardo Bonucci, di ritorno sull’argomento più spinoso di questo calciomercato estivo in Serie A. Il difensore ha in effetti percorso il tragitto inverso rispetto al regista bresciano, accasatosi a Torino nell’estate 2011 dopo dieci anni di successi in rossonero. Eppure, salvo un aspetto comune - identificabile nella figura di Max Allegri, l’uomo che ha di fatto allontanato entrambi dalle rispettive squadre- le situazioni dei due appaiono sensibilmente diverse.

CONTRATTO E PREZZO - Prima di tutto, una mera questione legale, che però diventa fondamentale nell’analisi del rapporto costi-benefici di un trasferimento. Pirlo arrivò alla Juventus a parametro zero, dopo aver rifiutato il rinnovo di un anno proposto dal Milan. Vero, dietro i motivi dell’addio c’era anche la silenziosa epurazione cominciata da Max Allegri, che - parole del centrocampista a La Gazzetta dello Sport - “voleva piazzare davanti alla difesa Ambrosini o Van Bommel”. L’arrivo di Bonucci a Milano è invece costato alle casse rossonere 42 milioni di euro, dopo che il difensore aveva firmato pochi mesi prima il rinnovo con la Juve fino al 2021.

FASCIA E RUOLO - C'è ovviamente la diversa posizione ricoperta dai due in campo (seppur Bonucci possa essere considerato un vero "regista" a livello difensivo), ma il confronto merita un’altra considerazione: il centrale della Nazionale italiana ha chiesto e ottenuto fin dalle prime battute lo status di nuovo capitano rossonero. Un privilegio che Pirlo, oltre a non avere con tutta probabilità voluto, non ha potuto neppure assaporare all’arrivo in bianconero. Ad inaugurare il nuovissimo Juventus Stadium c’era infatti una leggenda del passato e del presente come Alessandro Del Piero. I due, più che in competizione, si sono rivelati subito ottimi compagni tecnici e di spogliatoio (nonostante le poche presenze, ma decisive, del numero 10 nell’ultima stagione in bianconero). Difficile che un simile scenario si ripeta con la coppia Bonucci-Montolivo, con l’ex capitano ormai uscito dalle gerarchie di Montella.

SALUTI E CHAMPIONS - Arriviamo così al tema più caldo: il rapporto con i vecchi compagni di squadra. Restano ancora impresse nella memoria le lacrime di Pirlo dopo l’ultimo allenamento a Milanello. Quell’abbraccio con Ambrosini, Gattuso, Nesta, Oddo e tutti gli altri senatori mostrava un calore che, nonostante il successivo passaggio del regista alla Juve, non si sarebbe mai spento. Diverso il caso di Bonucci, praticamente uscito dalla porta di servizio, con pochi saluti da parte della vecchia guardia bianconera sui social (neppure considerato da Marchisio) e un freddo addio sulla carta stampata. Infine, lo sguardo non può che andare a quella Champions League che il numero 19 ha dichiarato di voler vincere entro quattro anni al Milan. Al momento del trasferimento ai rivali storici, Pirlo di Coppe dalle Grandi Orecchie ne aveva vinte due da assoluto protagonista: Bonucci ha disputato due finali da titolare, ma uscendo sconfitto in entrambe le occasioni.

@mcarapex