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Quattro notti prima dell’esame. Gli “scienziati” del pallone predicono un venerdì nero per la Juventus al San Paolo. Bianconeri, dicono, troppo approssimativi e per certi versi evanescenti rispetto agli uomini di Sarri che sembrano essere animati da ben tutt’altro spirito vincente. Non la vedo in questo modo e, anzi, voglio espormi dicendo che a mio avviso la Juventus si trova nelle condizioni ideali per potersi riprendere proprio a Napoli quei punti-classifica necessari a recuperare con autorevolezza la corsa verso lo scudetto.

E’ vero che la vittoria contro il Crotone possiede il peso specifico di un classico allenamento pugilistico effettuato contro uno sparring partner mandato sul ring a prendersi le botte. Ma, nel contempo, analizzando a fondo ciò che ha mostrato la squadra partenopea a Udine dove ha vinto soltanto grazie ad un rigore rimpallato e per il resto ha fatto il ballo della mattonella per novanta minuti mi pare che non sia esagerato affermare che la sfida da “resa dei conti” di venerdì primo dicembre arrivi nel momento giusto per la Juventus.

Una squadra, quella di Allegri, che dovrebbe aver pagato definitivamente il dazio ai rischi di una stagione il cui inizio poteva essere tribolato. Cosa che è accaduta per tutta una serie di motivi “fisiologici”: pancia piena, l’inconscia idea di essere comunque i più forti, appannamenti fisici assortiti, lentezza di crescita per alcuni giocatori e distrazioni psicologiche per taluni campioni. Ora, finalmente, sembra che la misura sia stata colmata e che ciascuno degli attori coinvolti della recita abbia compreso di non essere stato fin qui all’altezza dello spettacolo.

Di contro è possibile immaginare che il Napoli, dopo la partenza tremendista, abbia un poco allentato il suo furore agonistico frutto dell’empatia tra i giocatori e il suo allenatore lasciandosi vedere perlomeno domabile se non proprio vulnerabile. Ma perché questo teorema possa rivelarsi positivo per la Juventus sarà, venerdì, indispensabile una condizione precisa.

L’autore dovrà essere Paulo Dybala ovvero il genio della lampada il quale, ultimamente e per ragioni misteriose che soltanto lui conosce, sembra aver smarrito tutte le sue potenzialità di uomo decisivo limitando il suo apporto alla squadra a tic-tac eleganti ma stucchevoli. L’argentino, al San Paolo, dovrà ricordarsi che si troverà a giocare su di un campo calpestato e onorato da un suo connazionale di nome Omar Sivori il quale, prima di scendere a Napoli, fu per la Juventus una sorta di profeta mai più eguagliato.

Ecco se, insieme con la ritrovata ispirazione di Pjanic e la riconferma di De Sciglio, Dybala tornerà ad essere quello che tutti conosciamo e abbiamo imparato ad amare, quello di venerdì sarà un nuovo “black friday” popolare. Ma, questa volta, senza sconti per il Napoli.