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C’è un dato che evidenzia il reale peso specifico di Federico Bernardeschi in questi primi mesi di Juventus. Qualcosa di meno potente - da un punto di vista squisitamente mediatico - della suggestione di una maglia numero 10 caldeggiata a luglio, ma non per questo meno importante per la squadra di Max Allegri. Il ragazzo di Carrara, tra marcature e assist, ha messo lo zampino in un gol ogni 71 minuti in Serie A. La rete di ieri sera, la prima in carriera in Champions League, è poi arrivata in un totale di 50 minuti disputati nella massima competizione europea. Un gol ogni 71 minuti, un gol ogni 50: statistiche importanti, che accrescono d’un tratto il valore di un investimento onerosissimo (40 milioni di euro, la cifra messa sul tavolo per strapparlo ai Della Valle dopo una trattativa infinita).

MANCA SOLO LA MAGLIA - No, questa non è la Juve di Bernardeschi: impossibile pensare il contrario, con quelle 10 presenze in Serie A, appena tre da titolare. Eppure, è l’uso che Federico ha fatto di quei pochi minuti in campo a rassicurare Allegri. Lui, che a ottobre pungeva il ventitreenne: “La Juve, con tutto il rispetto, non è la Fiorentina”. Parole che facevano il paio con quelle di Marotta: “Bernardeschi è un acquisto per il futuro”. Ma il futuro arriverà mai? Ieri sera abbiamo assistito ad un barlume, uno scorcio: Federico prende palla, dribbla il mediocre Kourtis e scarica in porta un sinistro imprendibile per Proto. Sembra tutto semplice, concretizzare un’azione con un tiro finalmente pulito: ma la Juve per oltre un’ora, quella trascorsa tra la zampata di Cuadrado al bolide di Bernardeschi, aveva sbattuto per sua colpa sul muro greco. Rischiando addirittura la beffa, allontanata prima da Szczesny e poi dalla traversa. Tanti errori tecnici, quelli che fanno infuriare il “matto Max” in panchina: poi entra il ragazzo di Carrara e, come se niente fosse, la paura passa. Ieri meglio di Dybala, meglio di Cuadrado e forse anche di Douglas Costa, tanto tecnico quanto rapido a sbagliare l’ultimo passaggio. “L’ho voluto tanto, quel gol”, confessa Berna nel post-partita. Aggiungendo che, dopo le vittorie contro Napoli e Olympiacos, “vogliamo prenderci punti anche con l’Inter”. Ambizione, umiltà e concretezza: c'è tutto. Manca solo la maglia da titolare: bisognerà aspettare ancora molto? 

@mcarapex

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