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Benatia alla Roma, soprattutto Higuain al Napoli. Ed ora Bernardeschi alla Fiorentina. La legge dell'ex continua a premiare la Juve. Più l'ex è contestato, più si scatena. Ma la serenità con cui Federico Bernardeschi è riuscito a gestire questo ritorno a Firenze, può anche stupire. Non Max Allegri, che già ieri assicurava la sua titolarità e la sua maturità totale. Una prova di maturità, appunto. In silenzio senza colpo ferire all'accoglienza da cuore ingrato che il Franchi gli ha riservato: fischiato e insultato fin dal riscaldamento, "accompagnato" ad ogni giocata. A sudare sulla fascia in una serata anche più complicata del previsto, almeno fino al gol. Poi la giocata, decisiva, senza paura. Nemmeno di esultare il giusto, in maniera non offensiva ma schietta e diretta: liberatoria quasi.


DA JUVE – A piccoli passi, proprio ora si sta prendendo la Juve. Scalpitava fin dall'inizio, sperava anche nella numero 10. Nessuna polemica si è messo a disposizione capendo anche più di altri predecessori di dover avere pazienza anche quando il proprio momento sembrava arrivata. Gioca, segna e sforna assist, torna in panchina. Ancora e ancora. Poi quando tocca a lui, risponde presente. Stringendo i denti se necessario, come la scorsa settimana contro il Sassuolo quando ha giocato con ancora dolore al ginocchio. Un passo alla volta, sempre più da Juve. Definitivamente a Firenze, doveva essere la sua notte e lo è stata. La più difficile, per mille motivi. E per altrettanti motivi si sta dimostrando all'altezza della Juve più vincente di sempre. Nel caso qualcuno avesse ancora qualche dubbio, lo ha scacciato via. Non con il gol, non soltanto con il gol. Più forte nelle difficoltà, più convinto sotto i fischi. Bernardeschi è da Juve: il caso è chiuso.

@NicolaBalice