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Il nome di Federico Bernardeschi divide, e non poco, i tifosi bianconeri. Da una parte c'è chi lo prenderebbe a tutti i costi e dell'altra c'è chi non scucirebbe nemmeno un euro per un calciatore che (parole dei social) è 'sopravvalutato, scostante, immaturo, arrogante'. I 40-45 milioni con i quali si potrebbe chiudere l'affare sono tanti ma sono quelli che richiede il mercato per acquistare calciatori potenzialmente decisivi come il fantasista della Fiorentina. Classe '94 (un anno più giovane di Dybala), Bernardeschi ha finito la passata stagione con 14 gol e 5 assist in 41 presenze, le ultime delle quali pesantemente influenzate da un infortunio particolarmente fastidioso.

PRECEDENTI VIOLA - Il dieci stampato sulla maglia viola e la tratta Torino-Firenze da compiere non possono che riportare la memoria a quel fenomeno di Roby Baggio che nel 1990 fu il protagonista di uno dei trasferimenti più discussi nella storia del calcio italiano. La Juve non si pentì del suo acquisto, anzi. Nei suoi cinque anni a Torino il Divin Codino fece calcio come pochi dei suoi illustri predecessori erano riusciti a fare prima di lui. Venti anni dopo un calciatore di ben altre qualità tecniche, fisiche e umane lasciava Firenze per approdare a Torino: Felipe Melo. Tempo sei mesi e la Juve si era già pentita del suo acquisto da oltre venti milioni di euro mentre a Firenze facevano tutti i complimenti a Corvino per aver rifilato il 'pacco' ai bianconeri. La Juve ci ha messo più tempo a smaltire il contratto di Felipe Melo di quanto la terra riesce a fare con una bottiglietta d'acqua abbandonata sulla spiaggia. Melo è stato l'ultimo calciatore a muoversi da Firenze a Torino ed oggi, di fronte a certe cifre, i tifosi si chiedono: se Bernardeschi arriverà, che tipo di calciatore sarà?

BAGGIO O MELO? - Sarà un Baggio o un Felipe Melo? Se dovessi scommetere andrei più sul primo (con tutte le differenziazioni del caso, ci mancherebbe altro) che sul secondo. Non dimentichiamoci che i tifosi si strapparono i capelli quando la Juve lasciò Iturbe alla Roma per la modica cifra di 32 milioni e lo stesso fecero l'anno dopo quando Dybala arrivò a Torino per 40. Sembravano uno sproposito e invece adesso, in Europa, sono tutti ad osannare la lungimiranza di Marotta e Paratici. Se c'è una cosa che la coppia mercato della Juve sa fare è riconoscere il talento. Poi esistono anche tante altre dinamiche di mercato che vanno prese in considerazione e che Marotta mette sempre in prima linea quando deve andare a chiudere questo o quell'acquisto. Quel che è certo è che se la Juve di oggi decide di investire tanti soldi su un calciatore, fino a prova contraria, non possiamo fare altro che fidarci.