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120 minuti sono pochi per giudicare un giocatore nella sua interezza, e ancor meno lo sono (ovviamente) i 90' di ieri sera, eppure è proprio quell'ora e mezza a consegnare già un verdetto importante in casa Juventus: Allegri ha il suo 'nuovo' centrocampista, Rodrigo Bentancur. Ritmi, geometrie, tecnica, ma soprattutto grande personalità. Sì, è proprio questo il segnale. Perchè quando sei un classe 1997, che dall'Uruguay si lancia in Europa, arriva in Italia, alla Juventus e trovi spazio da titolare in due partite vere e ravvicinate, qualcosa dentro ce l'hai... e quel qualcosa si chiama carattere. Sì, perchè quando sei un classe 1997 un passaggio puoi sbagliarlo, puoi persino permetterti di essere ancora da sgrezzare sotto il profilo tattico o da affinare in alcuni aspetti del gioco, a se hai la personalità giusta, sei già a buon punto del cammino. Testa, in ogni senso, oltre ai piedi, è ciò che cerca la Juve, è ciò che ha trovato la Juve e su cui ha il dovere di puntare in quest'anno. Manca un centrocampista. No, se questo è e sarà sempre Bentancur, il tempo verbale deve essere assolutamente cambiato: mancava un centrocampista. Sì, aveva ragione Allegri, e il motivo è lì da vedere...

LA SCOPERTA DI ALLEGRI - "Sono molto contento di Bentancur - ha raccontato Allegri un paio di settimane fa -, è molto bravo ed è cresciuto molto in questi due mesi. Credo possa essere la sorpresa del campionato". Detto fatto, in tempo record. Rodrigo, o Lolo come lo chiamano in Uruguay, lo ha stragato e convinto. Sarà il suo essere mite, sarà la sua capacità di mettere equilibrio, di gestire, la sua pacatezza. Certo, ci sono ancora molti aspetti da migliorare, in primis "le verticalizzazioni", per parola ancora una volta di Allegri, ma la mentalità, oggi, è ciò che più conta. E in quel centrocampo a due, tutto nuovo con Matuidi, lui è sembrato un veterano, uno da 500 partite in carriera. E' vero che se sei temprato e coccolato dalla Bombonera, tutto il resto può sembrare quasi banale, ma non è così: dall'Argentina all'Europa, nemmeno a dirlo, cambia tutto, sul campo naturalmente dove più conta. Lui recupera 8 palloni, innesca 12 duelli e smista per 88 volte la palla.

IL NON INVESTIMENTO - Dire che Bentancur è un colpo in casa è formalmente impreciso, ma la verità è che è considerabile come tale. Un investimento - 9.5 milioni di euro in due rate - nell'ultima estate, anzi ad aprile, c'è stato: esercitata l'opzione fissata al tempo del trasferimento di Carlos Tevez al Boca Juniors (estate 2015), che di fatto ha permesso alla Juve di soffiare l'uruguaiano a Milan e Inter, le altre squadre italiane che si erano mosse per lui. Eppure nessuno forse si immaginava una crescita così rapida, a fronte comunque di un sicuro prospetto: tanto che per il classe '97 si vociferava un immediato prestito per fare esperienza. No, niente di tutto questo. Bentancur non è un giovane da far girovagare alla ricerca della condizione migliore, ma uno vero e concreto, tanto importante da considerarsi sufficiente per completare il reparto in affanno: l'ultimo tassello che compone il centrocampo della Juve.  L'ultimo solo in ordine temporale, perchè nelle gerarchie non lo è più. Ma quale ragazzino, Bentancur è già la sorpresa, la più bella per Allegri, anche se lui lo aveva detto.​



@MenonAndrea