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Basta a mogli, genitori o fratelli che curano gli interessi dei calciatori: presto per farlo si dovrà essere iscritti ad un albo. O almeno questa è l'idea al vaglio in questi giorni, che ha come scopo quella di riportare la situazione a prima del 2015 quando, su direttive della Fifa, fu abolito l'albo professionale e venne di fatto sancito il liberi tutti. Sarà più difficile avere a che fare quindi con casi come quello di Wanda Nara o Mariano Dybala, che hanno deciso di punto in bianco di curare gli interessi del proprio caro. 

Alcuni hanno fatto danni, altri si sono comportati bene: ma presto tutti dovranno avere il patentino: come scrive Il Giornale, infatti, "è stato approvato un emendamento che reintroduce l'esame di abilitazione per poter svolgere la professione di procuratori sportivi; e, connesso a questo, la relativa costituzione di un albo professionale". Scrive ancora Il Giornale: " 'La legge entrerà in vigore forse tra un anno, quindi l'allarmismo che si è creato è fin troppo eccessivo - ha precisato Jean-Christophe Cataliotti, avvocato e agente di calciatori, esperto della materia - quelli che hanno superato l'esame prima dell'abolizione (1 aprile 2015, ndr) riacquistano il titolo di procuratore che era stato illegittimamente tolto. Il problema sarà solo ed esclusivamente per chi, dopo il 2015, si è iscritto senza sostenere l'esame'. Appena entrerà in vigore la norma, dunque, queste persone dovranno sostenerlo e superarlo. E gli agenti-parenti? 'A dire il vero l'emendamento, ad oggi, non parla di loro - prosegue ancora Cataliotti - non c'è traccia di questa novità, quindi ad oggi non si sa cosa accadrà. Certo, se dovessero copiare il modello vecchio, come molto plausibile, tutto rimarrebbe come sempre' ".