commenta
Dalla Champions League alla decisione sul ritiro: Andrea Barzagli, decisivo contro il Tottenham con il salvataggio sulla linea dopo il palo di Harry Kane, parla del proprio futuro. Ecco i temi affrontati dal difensore della Juventus, nelle dichiarazioni riportate da Tuttosport.

SULL'ETÀ - "Non nascondo che a volte il discorso mi pesa. L'importante però è stare bene mentalmente e fisicamente. Finché continuo ad allenarmi forte, a fare prevenzione e a stare al passo con gli altri, ancora posso giocare. Quando calerò, si noterà, allora sarà il caso di smettere. Non posso giocare 60 partite l'anno, non posso farne tante di seguito perché non me lo consente il fisico, ma quando c'è da rispondere ci sono e penso di averlo dimostrato".

SUL RUOLO - "Ho sofferto da terzino contro il Tottenham? Io sono sempre disponibile, ci mancherebbe. Poi, quando incontri certi giocatori, provi a limitarli come puoi. Ho sofferto molto, da centrale un po' meno, ma avrebbero sofferto in tanti con Son. Va a 2000 all'ora. Però potevo fare molto meglio".

SUL NAPOLI - "La nostra forza è questa, noi abbiamo un certo tipo di DNA: quando c'è da portarla a casa la portiamo, quando c'è da soffrire soffriamo tutti, anche i giocatori con più qualità si mettono a disposizione. Noi non potremo mai giocare il Napoli e neanche loro potrebbero giocare come noi, sono diversi. Hanno un altro stile, un altro fisico. Alla fine conta l'almanacco. Ci si ricorda di chi vince al di là di come giocare. A tutti, poi, piacerebbe essere il Barcellona o l'Ajax, ma noi abbiamo queste caratteristiche e finché continuiamo a vincere ci va bene così".