"Ogni giorno trovate sui giornali giocatori che prenderemo e soldi che spenderemo, ma la verità è che dobbiamo rispettare il tetto salariale. Il nostro fatturato è tra i 200 e i 230 milioni di euro, mentre quello della Juve, che partecipa regolarmente alla Champions League, è di 400 milioni. Ci sono quasi 200 milioni di differenza tra l’Inter e la Juve. Dopo la retrocessione hanno lavorato seguendo un idea di business, hanno investito nel settore giovanile, hanno avuto una grande visione dal punto di vista manageriale. Hanno costruito il proprio stadio e gradualmente alzato gli stipendi, hanno lavorato sullo sviluppo commerciale e poi, dal momento in cui vinci e partecipi alla Champions, puoi partire da +50 milioni di euro. Loro riescono a fare questo con continuità ed è per questo che c’è grande differenza con le altre. E' una forbice che può ancora allargarsi e si fa fatica a recuperare, perché non si recupera con il calciomercato. Non si recupera prendendo i migliori calciatori, perché poi i migliori calciatori vanno dove ci sono più soldi, dove possono giocare la Champions. Perché vogliono vincere.
“La Juve è fortissima, solida, ha giocatori di grande personalità, è ben strutturata. Ma bisogna vedere quando perderà quei 4 o 5 giocatori che le hanno dato la struttura, la personalità e la mentalità che oggi non trovi nel calciomercato. Se perdi insieme Zanetti, Cambiasso, Milito e Samuel, rimane una struttura ampia di calciatori, ma la personalità ce l’hanno solo quei giocatori che sono passati da momenti negativi. Chiellini e Buffon sono andati in B con la Juve, Bonucci e Barzagli hanno vissuto stagioni negative prima di cominciare a vincere, ma lì la Juve ha costruito. L’Inter stava costruendo qualcosa, ha iniziato con Mancini ed ha sempre aggiunto qualcosina".