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Emil Audero, in Primavera, è sempre stato un fattore. Uno capace di fare la differenza tra una vittoria e una sconfitta, un talento davvero evidente. Il portiere classe '97, accompagnato dal dualismo con Zaccagno e Meret, sembrava il più indietro dei tre nel percorso di crescita, dal momento che il primo ha intrapreso un'avventura tutta nuvoa già la scorsa stagione, mentre il secondo addirittura si è già guadagnato l'appellativo di erede di Buffon. Audero, invece, ha avuto pazienza, ha imparato tanto in due anni da terzo alla Juve e poi, quando si è sentito pronto, eccolo a Venezia, per la sua prima avventura tra i grandi, da titolare inamovibile. E i risultati sono eccezionali: ancora zero gol subiti, attento negli interventi e anche nella guida della retroguardia. Non male per uno alla prima esperienza, con la Juve sempre alla finestra. Il suo futuro potrebbe essere ancora bianconero: l'eredità di Buffon sarà presto in palio.