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Nel giorno dell'annuncio di Evra al Marsiglia, Allegri ha un motivo in più per sorridere. L'addio del francese non porta strascichi particolari, e non solo per il ricordo dell'ultima brutta prestazione a Doha. Se il mercato invernale della Juve stenta a decollare, forse la tranquillità di Marotta (l'ad bianconero ha dichiarato anche ieri sera che Patrice non sarà rimpiazzato) è assistita da validi fondamenti: uno su tutti, Kwadwo Asamoah, fondamentale anche nella vittoria contro il Milan in Coppa Italia.

COLPO GOBBO - Nell'estate 2012 il ventitreenne Kwadwo arrivava a Torino, come regalo per la Champions League offerto dalla società bianconera ad Antonio Conte: 18 milioni di euro fu la cifra sborsata dalla Juve per prelevarlo a titolo definitivo dall'Udinese. Valutazione esagerata? Non proprio, se consideriamo quanto fatto dal ghanese nelle sue quattro stagioni in Serie A, doprattutto nella gestione Guidolin. I friulani conquistarono un quarto e un terzo posto in campionato, raggiungendo direttamente l'Europa che conta anche grazie alle prestazioni di Asamoah e Isla (l'altro acquisto bianconero dell'estate), titolari inamovibili nell'innovativo 3-5-2 del tecnico veneto.

PERIODO NERO - Dire che l'africano non fosse l'acquisto giusto per puntare alla Champions è forse banale, eppure Asamoah mise più di una volta lo zampino nelle cavalcate ai due successivi scudetti della gestione Conte. Poi il brusco stop nel novembre 2014, con la condropatia rotulea che lo costringe a stare fuori dai campi per quasi un anno. Il ritorno a disposizione di Allegri è poi frustrato più e più volte da una serie di incidenti di percorso: tra infortuni muscolari e problemi alle ginocchia, Kwadwo salta quasi 25 partite in due anni, non riuscendo mai a ritrovare la forma perduta. Lo scorso mese, infine, la doppia succulenta occasione di riscatto è stata servita su un vassoio d'argento.

PIANO PER LA RINASCITA - Prima la rinuncia alla convocazione del Ghana per la Coppa d'Africa, per continuare a lavorare e conquistarsi un posto da titolare che sembrava diventato utopia. "E' stato difficile", ha confessato Asamoah in merito alla scelta: "Ma ora ho bisogno di giocare il più possibile". Come se il suo personale genio della lampada avesse ascoltato il desiderio, alla Juve scoppia improvvisamente il caso Evra. Con la partenza del francese e l'infortunio di Alex Sandro in Supercoppa si apre una voragine sulla fascia sinistra, una carenza a cui Allegri può ovviare soltanto con l'utilizzo del numero 22. Più facile a dirsi che a farsi: le continue assenze dai campi avevano trasformato il ghanese in una vera e propria incognita. Le prestazioni contro Bologna, Atalanta, Lazio e Milan sembrano aver finalmente spazzato via i dubbi. E' forse un caso che nell'unica sconfitta del mese di gennaio, a Firenze contro i viola, non fosse Asamoah il titolare ma proprio Alex Sandro? Sicuramente, ma come Kwadwo insegna, i casi della vita portano svolte inaspettate. 

@mcarapex