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Che cosa hanno in comune Alvaro Morata, Paulo Dybala, Gonzalo Higuain, Douglas Costa e Federico Bernardeschi? I colori bianconeri e l'essere dei grandissimi talenti senza dubbio, ma non solo. Tutti loro sono gli attaccanti acquistati dalla Juve nella gestione Massimiliano Allegri, e tutti loro condividono un primato: nessuno ha mai esordito da titolare alla prima stagionale con la nuova maglia. Nessuno è mai riuscito a convincere l'allenatore toscano a cambiare il primo approccio alla nuova stagione, staccandosi dalla tradizione. Nè Morata, che complice l'infortunio ha debuttato da subentrante alla seconda giornata, nè Higuain, in gol alla prima occasione utile in bianconero ma mai impiegato dal 1' fino alla sosta per le nazionali, nè Dybala, che però a differenza degli altri ha dovuto aspettare solo un turno. Stesso destino è toccato ai due nuovi ingressi, Douglas Costa e Bernardeschi appunto, passati anche loro sotto il periodo di apprendimento di Allegri, che non guarda in faccia nessun investimento. Ma ora, per la Juve, tutto deve cambiare.

L'ADATTAMENTO - Che siano 30, 40, 90 o come in questo caso 86 milioni di euro, poco importa. Allegri ha uno schema chiaro in testa: i nuovi vanno bene, benissimo, perchè hanno talento, ma il "vecchio" non si butta, ne si accantona. Al massimo si integra. Un principio, un pensiero, che nessuno può fargli cambiare, come ha ampiamente dimostrato. Ma arriva un momento in cui bisogna svoltare, e proprio ora è arrivato. 

CUADRADO/DOUGLAS COSTA - Fuori Cuadrado e dentro Douglas Costa, è questo il primo cambio che da operare nel fronte offensivo bianconero. Sì, perchè il colombiano oltre a sembrare stanco e, talvolta, poco ricco di idee, è stato vicino alla partenza nella scorsa estate, salvo poi rimaner per mancanza di offerte sufficienti. E' impensabile, dunque, che con un cambio simile per caratteristiche ma con qualità maggiore (e pagato 46 milioni di euro), sia ancora il possibile partente la "garanzia" nello schieramento titolare, di una squadra che necessita di grandi alternative per competere su ogni fronte, ma che ha bisogno, soprattutto in questo inizio di creare l'alchimia giusta, che si trova solo sul campo. Un'identità, una gerarchia, uno schieramento: la base per andare avanti, pur in una rosa liquida come quella di Allegri. 

MANDZUKIC/BERNARDESCHI - Diverso il discorso che riguarda il duo Mandzukic-Bernardeschi, che però segue lo stesso filo conduttore. Difficile che uno come il croato lasci un ruolo che ha fatto suo con grande abnegazione e professionalità, in grado di garantirgli sempre una maglia da titolare. Quello su Bernardeschi, poi, in linea teorica è un progetto più a lungo termine, dato dalla giovane età e dalla polivalenza del talento carrarese, per cui la Juve deve diventare una questione mentale, prima ancora che calcistica. Un passo alla volta dunque, per non bruciarlo, perchè anche per lui sono stati spesi 40 milioni di euro, e questo è un cartellino da portarsi addosso.

Non alla prima, non alla seconda... ma sarà buona la terza. Sicuramente per Douglas Costa. Il progetto esterni di ruolo deve cominciare, ora il periodo di adattamento è finito, perchè la Juve vuole e ha bisogno del meglio. ​

@MenonAndrea