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La Juventus non vuole separarsi da Massimiliano Allegri: Beppe Marotta lo ha annunciato ieri, palesando l'intenzione della dirigenza di continuare insieme al tecnico livornese. I tre gol subiti dal Real Madrid nell'andata dei quarti di Champions League non hanno cambiato la strategia del club, che nutre massima fiducia del proprio allenatore - blindato la scorsa estate con un contratto fino al 2020 - e vuole programmare con lui un altro ciclo vincente. Ciò non significa, ovviamente, che a poco meno di due mesi dalla fine della stagione le voci sul futuro di Allegri siano state messe a tacere.

'QUESTIONE DI STIMOLI' - Si prenda il Chelsea, pronto a salutare Antonio Conte e ad accogliere un nuovo allenatore a Stamford Bridge: i Blues vedono in Luis Enrique il primo candidato per la panchina, ma dall'Inghilterra i rumors sull'interesse da parte di Abramovich per Allegri non accennano a terminare. Il tecnico bianconero, dalla sua - come ribadisce l'edizione odierna de Il Corriere dello Sport - non nega l'ipotesi divorzio: molto dipenderà da un finale di stagione concentrato in poche settimane, in cui la Juventus si giocherà tutto, in primis quello scudetto identificato come obiettivo principale fin da agosto. "E' una questione di stimoli", spiega Max, lasciando aperto uno spiraglio che potrebbe cambiare le carte in tavola. 

E LA JUVE? - Qualora Allegri dovesse - in un'ipotesi che al momento appare comunque remota - lasciare Torino in anticipo rispetto alla scadenza del proprio contratto fino al 2020, la Juventus non vuole di certo farsi trovare impreparata e studia già la possibile contromossa. In questo senso, nel lotto degli eredi dell'allenatore livornese ci sono due possibili, clamorosi ritorni, oltre alla pazza idea Carlo Ancelotti, anticipata già due giorni fa. Le ultime due alternative portano a uno dei tecnici più interessanti nel panorama della Serie A e a Diego Simeone, stratega dell'Atletico Madrid.

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