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Risulta evidente come l’assetto che ha impermeabilizzato la difesa della Juventus nelle ultime settimane fosse un 4-2-Matuidi-3. Per la capacità di combinare interdizione e incursioni verticali, il francese non ha omologhi nella rosa di Allegri. Il Marchisio visto a Firenze è parso solo una pallida controfigura da interno. Partendo da questo ragionamento, contro il Tottenham è stato rispolverato il 4-2-3-1 d’assalto che ha finito per lasciare il controllo delle operazioni nelle mani degli Spurs

FALSE ALTERNATIVE - Se la Juventus ha “due squadre”, come spesso si è detto, diventa paradossale prendere atto della mancanza di un sostituto all’altezza per una mezzala. Per quanto si tratti di un giocatore di primissimo piano come Matuidi. Sturaro è troppo muscolare, Marchisio evidentemente scarico, Bentancur forse acerbo (anche se sembrava il più adatto a giocare titolare, essendo entrato con un buon impatto al Franchi). Allegri non ha voluto dar fiducia a nessuno dei tre, evidenziando di riflesso la mancanza di un altro centrocampista di spessore internazionale che possa far tirare il fiato a uno dei tre califfi (Matuidi, Pjianic, Khedira). 

RIMPIANTI - Ci si poteva pensare in tempo di mercato? Facile dirlo ora, ma certamente un nuovo innesto a gennaio non avrebbe avuto controindicazioni. Il tentativo di anticipare l’arrivo di Emre Can non ha avuto esito, visto che l’appuntamento (da mettere nero su bianco, occhio) è già fissato per l’estate. La Juve a rinforzarsi nella sessione invernale non ci ha nemmeno pensato: il rimpianto può essere questo, non legato a un nome. Con la formazione schierata contro il Tottenham, Allegri ha lanciato un allarme: delle riserve non si fida così tanto. Non avrebbe potuto dirlo prima?  

@pietroscogna