commenta

“Ci è arrivata un’offerta consistente per Alex Sandro. Non abbiamo intenzione di cedere nessuno, ma se un giocatore decide di andare via come si è verificato con noi negli anni passati, alla fine deve andare via perché tenere un giocatore controvoglia non è utile per nessuno. Ma al momento non ci sono situazioni del genere, c’è speranza che nessuno vada via”: le parole, ormai famosissime sono quelle di Beppe Marotta rilasciate negli scorsi giorni. Una posizione nota, assolutamente in linea con quanto portato avanti in questi anni. Anche in maniera piuttosto preoccupante, però. Tanto da poter già vivere, o temere di vivere, un deja vù che non lascia affatto tranquillo il popolo bianconero.

POGBA STORY - Dichiarazioni simili o uguali alle stesse spese prima per Vidal, poi soprattutto per Pogba. Che furono il preambolo ad una cessione figlia della volontà dei giocatori.4 maggio 2016, a proposito di Paul Pogba ecco che Beppe Marotta parlava così: “Il Manchester City ha chiesto Paul Pogba già l’anno scorso, ma noi abbiamo risposto che non lo volevamo cedere. Non nascondo che sia molto richiesto così come Dybala. Hanno qualità ed è normale che le big europee li tengano d’occhio. Ma la Juve vuole tenere i suoi campioni: abbiamo ceduto Zidane in passato, l’anno scorso Vidal, ma certe volte bisogna fare scelte diverse e su Pogba posso dire che questo momento non è ancora arrivato. Pogba quindi ce lo vogliamo tenere stretto. Le voci sulla percentuale a Raiola per Pogba? Siccome Pogba non è sul mercato non ci siamo posti problemi sull’eventuale percentuale agli agenti: noi Paul ce lo vogliamo tenere molto stretto ancora per molti anni. Ha 23 anni e può continuare con noi per tanto tempo”. Una dichiarazione d'intenti ripresa anche in tante altre occasioni, come il 21 giugno 2016 quando a margine della visita di Malagò al J-Medical venne ribadita la posizione della Juve: “Non sono arrivate richieste ufficiali, per noi è un giocatore imprescindibile. Raiola è un ottimo manager e con lui c'è un grande rapporto. La crescita di Paul non è ancora ultimata quindi credo faccia bene a rimanere con noi in questi anni. La Juve non è venditrice, per vincere bisogna avere la forza di tenere i campioni. Pogba sta bene a Torino, in questi anni è cresciuto, può migliorare ancora. In questo momento non apriamo discussioni anche se, al di là di compratore e venditore, è importante il valore del giocatore”.

FINALE DA CAMBIARE - In sostanza: Pogba non era in vendita, ma avendo chiesto di essere ceduto... Come in sintesi analizzato poi ad ottobre in occasione dell'assemblea degli azionisti: “La vendita di Pogba è avvenuta soprattutto per volontà del giocatore: che voleva vivere una nuova esperienza, e anche per guadagnare di più”. Sostanzialmente quanto poi commentato a proposito di Vidal: “Mi ha confermato la voglia di fare un'esperienza diversa, era in scadenza nel 2017, con il Bayern ha firmato un contratto di cinque anni molto vantaggioso”, dichiarava Marotta quando la cessione del cileno era ancora in caldo. E prima ancora Tevez o Pirlo in un'estate, quella del 2015, simile eppure diversa da quella appena iniziata. Pogba e Vidal, dunque: due storie che fin qui sembrano ripercorrere lo stesso copione legato alle dichiarazioni rilasciare a proposito di Bonucci, Cuadrado ma soprattutto Alex Sandro: stesso inizio, stessa continuazione. Il finale? Rischia di essere sempre lo stesso. Riuscire a cambiarlo è ora la vera priorità del mercato bianconero.