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Alex Sandro attacca. Da campione sottotono a uomo derby, il passo è breve: basta avanzare un po’ il raggio d’azione, trasformando il terzino in esterno a tutto campo con licenza di pungere. E il brasiliano ha punto, eccome: gol decisivo al Torino allo stadio Olimpico, che fa il pari con il guizzo della gara di andata dello Stadium: nelle stracittadine, così come nelle situazioni complicate, l’ex Porto sembra perfettamente a proprio agio.

COME A MONACO - Questo Alex Sandro in versione “ala” non è una novità nella Juventus: il talento di Catanduva era stato proiettato in attacco da Allegri anche nel ritorno degli ottavi di Champions League contro il Bayern Monaco. Era il 16 marzo 2016 e una Signora altrettanto incerottata rischiò di abbattere la corazzata di Guardiola all’Allianz Arena. Lì Dybala in tribuna, qui in panchina, lì Mandzukic a mezzo servizio, qui neppure convocato: il brasiliano sembra, oggi come allora, la risposta migliore alla massima “a mali estremi, estremi rimedi”. Se in Baviera il risultato non premiò i bianconeri dopo una grande prestazione, contro i granata da una prova tutt’altro che brillante sono scaturiti tre punti fondamentali. Bernardeschi illumina, Alex non si fa pregare, lanciando un messaggio fondamentale dopo due sessioni di mercato trascorse sotto riflettori fin troppo disturbanti. C’era il Chelsea, c’è e ci sarà il Paris Saint-Germain, pronto a strappare alla Juve quello che resta uno degli esterni migliori del mondo. Nonostante i pochi alti e molti bassi dell’ultimo periodo, che non bastano ad allontanare gli interessi delle big europee. E il tormentone è destinato a ricominciare: cosa farà Alex Sandro? Parte, cambia idea? Intanto, attacca.

@mcarapex


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