commenta
18.40 GARE A PORTE CHIUSE - Lo scenario in vista dei prossimi impegni dei bianconeri all'Allianz Stadium (leggi qui). 

17.00 PARLA L'AVVOCATO - "Puntiamo all'assoluzione completa": queste le parole di Franco Coppi, legale di Andrea Agnelli, all'uscita dal Tribunale (leggi qui). 

16.30 MULTA PER LA JUVE - Due gare a porte chiuse (più una terza senza tifosi in Curva Sud) e una multa di 300.000 mila euro: questa la pena richiesta dalla Procura federale per la Juventus. Per Andrea Agnelli e gli altri tesserati a processo è stato inoltre chiesto di estendere le sanzioni in ambito Fifa e UEFA. Al presidente della Juve è stata comminata anche un'ammenda da 50.000 mila euro. La richiesta della procura federale per Francesco Calvo è di 6 mesi di inibizione e 10.000 euro di ammenda. Per Alessandro Nicola D'Angelo è stata chiesta l'inibizione di 2 anni e ammenda di 10.00 euro. Per Stefano Merulla è stata invece chiesta l'inibizione di un anno e 6 mesi e ammenda di 10.000 euro.

16.00 DUE ANNI E MEZZO - Dall'Ansa giungono conferme sulla richiesta del procuratore Pecoraro: due anni e mezzo di inibizione per Andrea Agnelli. Attesa adesso la replica della difesa. 

15:45 PARLA PECORARO - In questi minuti sta andando in scena la requisitoria del procuratore Figc Giuseppe Pecoraro. La pena richiesta per Agnelli dovrebbe, secondo le ultime indiscrezioni, superare i 2 anni di inibizione.

14.30 - E' appena cominciato il processo sportivo contro Andrea Agnelli. 

14.00 AGNELLI A ROMA -
 Il presidente della Juventus è arrivato a Roma presso il tribunale della Figc presieduto da Cesare Mastrocola.

13.50 'IN CASO DI CONDANNA...' - Secondo fonti della Juventus, riportate da Premium Sport, "il presidente Agnelli, anche in caso di condanna superiore a un anno non è tenuto alle dimissioni e dunque non ha alcuna intenzione di presentarle".

13.40 DAL TRIBUNALE - Tra meno di un’ora, davanti al Tribunale della Federcalcio di Roma, andrà in scena il processo sportivo al presidente Agnelli.

Oggi, alle 14.30, inizierà il processo sportivo contro Andrea Agnelli, presso il Tribunale Federale Nazionale della Figc. L'udienza, sospesa lo scorso 26 maggio, riprenderà a Roma, in un tribunale presieduto da Cesare Mastrocola. I tentativi di patteggiamento sono falliti, e il numero uno della Juventus dovrà difendersi dall'accusa di: aver "favorito consapevolmente il bagarinaggio, partecipando personalmente a incontri" con ultrà vicini alla 'ndrangheta, per "acquisire la benevolenza degli ultras". Quindi dalla la presunta violazione degli articoli 1 bis (lealtà sportiva) e 12 (rapporti con i tifosi). 

Il procuratore Pecoraro chiederà un'inibizione tra 1 e 3 anni: verosimilmente 2 anni o 30 mesi, e si batterà per dimostrare che quei biglietti, tenuti da parte per i gruppi organizzati dal 2011, sono stati consapevolmente dati sapendo che sarebbero stati sfruttati per il bagarinaggio, i cui fondi sarebbero andati a finanziare direttamente la 'ndrangheta. Entro martedì ci sarà la sentenza, ma nel caso di una condanna superiore a 1 anno, Agnelli non potrà più ricoprire incarichi federali, né rappresentare la Juve in ambito federale per tutta la durata dello stop, anche se resterebbe al vertice dell'ECA e del club bianconero.

GLI ALTRI - Con lui saranno giudicati anche: Stefano Merulla, capo della biglietteria, Alessandro D'Angelo, security manager, e Francesco Calvo, ex responsabile del marketing ora al Barcellona.

Tutto nasce, come noto, dall'inchiesta 'Alto Piemonte' della procura di Torino, sull'infiltrazione delle cosche mafiose nelle curve. Rocco Dominello, ultrà che ha ammesso i prprio incontri con Agnelli, è stato condannato per associazione mafiosa e tentato omicidio a 7 anni e 9 mesi.