PARLA AGNELLI - "La ringrazio per i complimenti, che trasferisco non solo al mister e ai giocatori, ma anche a tutte le donne e gli uomini che lavorano per la nostra società, una realtà che ha raggiunto i 700 tesserati", è stata la risposta di Agnelli: "Un successo che è frutto di un percorso che dal 2010 a oggi ci ha reso estremamente orgogliosi per i risultati raggiunti fuori e dentro il campo". Per quanto riguarda l'oggetto dell'inchiesta, la Bindi ha affermato: "È emerso fin qui un quadro che presenta seri elementi di preoccupazione sotto molti punti di vista, non da sottovalutare come hanno dimostrato recenti fatti di cronaca. Obiettivo della Commissione è sensibilizzare tutti i soggetti coinvolti e proporre le più opportuni soluzioni in Parlamento. A noi interessa capire la lettura che Agnelli dà dei fatti che si sono verificati, che lettura dà di quella realtà, a noi sta a cuore la consapevolezza. Ci interessa capire se la società si è interrogata sul perché è successo questo, di chi sono le responsabilità, quali sono i rimedi. Vogliamo capire che parte intende giocare nella federazione nazionale perché non si verifichi più quello che si è verificato nel circuito della società e anche in altre realtà". Il presidente della Juve, d'altronde, ha confermato la propria versione: "Non ho mai incontrato Rocco Dominello da solo. Una volta in una cena ad Asti con centinaia di tifosi, una volta nei miei uffici con tutti i tifosi, un'altra volta è venuto con Germani in sede per gli auguri natalizi, una volta presso i miei uffici in Lamse con Alessandro D'Angelo in una delle occasioni in cui ho incontrato tutti i tifosi".
VERSO CARDIFF - "Siamo stati colti di sorpresa nel dover gestire uno stadio troppo piccolo, sempre tutto esaurito ogni domenica", ha proseguito il presidente bianconero: "Il bagarinaggio deve essere contrastato, anche se la cessione di un bene mobile, quale è il biglietto di una partita, da una persona ad un'altra non penso possa essere criminalizzato. Discorso diverso è il fare incetta di tagliandi a fini puramente speculativi: questo fenomeno va combattuto e sul digitale sta invece dilagando grazie all'uso dei cosiddetti bot, software che permettono in pochi secondi di concludere un alto numero di transazioni. Se penso alla finale che andremo a giocare con orgoglio a Cardiff, vado online e trovo biglietti a 3mila o 5mila euro. Prezzi che sono assurdi, ma eventi del genere sono di grandi interesse, dove l'offerta è molto inferiore alla domanda. Questo per noi è un motivo di orgoglio ma anche un problema".