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Il sospetto era grande, ma mi rifiutavo di dargli retta. Non potevo voler credere alla vocina dentro la quale mi suggeriva che, forse, dietro l’Apocalisse sfiorata in Piazza San Carlo vi fosse la mente malata di un povero cretino o di un delinquente strafatto di birre e pasticche. Invece, stando ai risultati delle indagini portate avanti in queste ore, sembra che veramente il caos sia stato provocato dal ragazzo a torso nudo e con uno zainetto a tracolla filmato dalle telecamere mentre fa il vuoto intorno a sé prima di venir trascinato via a fatica da una giovane compagna e da un amico.

Sarebbe lui, in sostanza, la personificazione di quella “voce” che avrebbe gridato alla bomba scatenando il successivo inferno. Lo stanno cercando. Se si trattasse di un folle che venga richiuso. Se si presentasse da solo per confessare la “bravata” che venga reclutato per i servizi sociali a tempo indeterminato. Chi lo conosce faccia il suo nome. Non si tratterà d’infame delazione ma di un atto dovuto alla società civile oltreché al rispetto per tutti i feriti e in particolare al povero bambino ancora in coma.

Ma non basta. Ieri sera guardavo il grande raduno per il concerto di Manchester dedicato alle vittime del terrore. Cinquantamila persone unite soltanto dall’amore. A Torino erano trentamila, cento dei quali pare appartenessero a quella banda di ultras che usano il calcio per delinquere ricattando anche la società bianconera con stile mafioso. Cento bastano e avanzano per destabilizzare la massa.

Tant’è, a detta dei proprietari dei bar della piazza, costoro avevano iniziato a provocare a fare casino parecchie ore prima della diretta sui maxischermi. Se dunque esiste il folle delinquente che ha provocato la sfiorata strage va ricercato tra i componenti di questa gentaglia. Certamente altri tipi di responsabilità esistono e sono a carico degli organizzatori i quali non hanno vigilato a sufficienza poiché, lo dicono le immagini televisive, hanno permesso agli ambulanti di vedere birra e bevande in bottiglie di vetro vietatissime. Per non parlare dell’odore inconfondibile del “fumo” percepito in alcune zone della piazza.

Adesso basta, una volta per tutte! Chiara Appendino fin qui ha dimostrato di essere una buna sindaca. Certamente la migliore tra tutti i suoi colleghi a Cinque Stelle che governano in altre città. Ebbene, visto che è pure appassionata di calcio e juventinissima, provveda nel suo piccolo e per ciò che le compete a fare ciò che a suo tempo e su scala nazionale fece la signora Thatcher in Inghilterra.

La prima ministra di ferro spazzò via in un amen tutti gli hooligan con azioni che potevano sembrare repressive ma che in realtà erano soltanto giuste. Che non ne lasci in giro manco più uno di questi animali. Che bonifichi una città civile e bella da questo “cancro” insopportabile. Finiscano in galera gli ultras e non barboni senza tetto, immigrati o chi ruba una mela perché ha fame. Che Torino possa essere vissuta come Manchester l’altra sera. Con amore. Soltanto con amore.