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Una goduria che si propaga invisibile nell’etere, come brezza di primavera, tra lo stadio Dino Manuzzi di Cesena e lo stadio San Siro di Milano. Torniamo a un pomeriggio di cinque anni fa, nel primo impianto: Marco Borriello ha appena segnato quello che, con il senno di poi, si rivelerà il gol scudetto per la Juventus di Conte. Una perla in una partita complicata, in cui la porta di Francesco Antonioli sembrava essere colpita da una vera e propria maledizione. Andrea Pirlo sbaglia un rigore dopo pochi minuti dal fischio d’inizio, poi il portiere dei romagnoli si rende protagonista di miracoli in serie. Ma al 79’ il bomber ex Roma raccoglie alla grande una sponda di capitan Del Piero e timbra il cartellino con un bel sinistro al volo. La rete significa primo posto in classifica consolidato, a +3 sul Milan di Allegri, che nel frattempo sta vincendo sul Genoa. Ma la soddisfazione bianconera non è finita qui.

'HA PAREGGIATO IL CESENA' - Nell’aria di San Siro si diffonde improvvisamente una notizia da orgasmo per i tifosi milanisti: il Cesena ha siglato in extremis il gol dell’1-1. Con quattro giornate ancora da disputare, il pareggio della Juve riaprirebbe in modo insperato il discorso scudetto. Milan a -1 e stadio in festa. Sono soprattutto i telecronisti “faziosi” di casa ad esultare per l’impresa della squadra di Mario Beretta. Lui che “da cuore rossonero” - come ribadito da Mauro Suma - ha appena confezionato il miglior regalo possibile per il Diavolo. Peccato che il gol non esista e che l’euforia del Meazza si spenga ben presto, lasciando spazio ad un sano sentimento di vergogna. Oltre al danno, la beffa: il trentesimo scudetto della Juve si concretizza in mezzo alla gioia milanista. Come in un coro bianconero diventato ben presto virale: “Din Don, intervengo da Cesena ma nessuno ha fatto gol”.